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18 gennaio 2006

padre oggi

Non so se capita anche ad altri di svegliarsi con un pensiero insistente e con la sensazione che quel pensiero sia il frutto di una lunga e solitaria riflessione notturna.
Un pensiero che, nato di soppiatto prima di addormentarsi, cresce e si sviluppa anche contro la tua volontà. Bisognerebbe addormentarsi senza ripensare alle persone care, senza rivedere i loro volti, ripercorrendo a volte le tappe significative della loro esistenza, che s’intreccia con la tua e non ti consente di poter dimenticare.


E così, ti trovi a fissare due occhi che non puoi definire; c’è dentro la luce di un ricordo d’amore, l’ombra di un fallimento, il dubbio dell’impotenza, il lampo della ribellione seguito da un batter di ciglia, un voler nascondere il disagio, il dolore.
E… altro ancora, negli occhi di un padre che ha dovuto abbandonare il proprio figlio.
Così, ti chiedi perché sia successo, perché succede tanto spesso in questa società ammalata, in questa società che non ritiene necessaria la figura del padre all’armonioso sviluppo psicologico dei figli.
In quanti si domandano quale sia la funzione e la condizione del padre oggi?
In quanti si rendono conto dei guasti che porta l’assenza di una figura di riferimento?
Mi sembra che con troppa facilità venga allontanato il padre, soprattutto nella prima infanzia. I risultati sono sotto gli occhi di chi opera  a contatto con le vittime innocenti di questa nuova strage.
Sento già levarsi il coro di protesta: “se i padri vengono allontanati è perché evidentemente non sono degni di rimanere accanto ai figli”
Beh, non sempre  è così, come non è sempre vero che la madre sia l’angelo custode.
So benissimo che se una coppia è in crisi, i difetti ci sono da parte di entrambi.
Né vorrei addentrarmi in una disquisizione giuridica o di psicosociologia improvvisate, oltretutto mi sentirei inadeguata, perché come sempre scrivo seguendo i miei pensieri di donna comune.
Mi chiedo inoltre, se il dolore che prova oggi il padre estromesso, nel domani non produrrà comportamenti distorti nel futuro padre con conseguenze ancora più gravi sul futuro di un nuovo piccolo.
Una scuola per genitori?
Gestita da chi? Quali modelli? Quali sostegni?
Non vado oltre… probabilmente siamo in pochi a toccare con mano le lacerazioni che l’assenza del padre porta al genitore e al figlio.


12 commenti:

  1. dicendo una cosa semplice, per non addentrarsi in un vespaio di complicazioni: la natura ha fatto in modo che ci vogliano due persone, e queste, in teoria, dovrebbero prendersi cura della prole, ma nella stassa natura ci sono atteggiamenti differenti..
    questo non toglie che per gli uomini è importante avere riferimenti, quanto e più degli altri animali..e questi non possono essere che un padre ed una madre...

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  2. Ho voluto un bene immenso a mio padre. Non so se lui ha contraccambiato con la stessa intensità. Spesso è stato comunque assente. E' stato assente soprattutto nei momenti cruciali della mia vita, quando la sua presenza poteva fare davvero la differenza in certe mie scelte. Questo non ha certo sminuito il mio affetto per lui, però, se le cose fossero andate diversamente, adesso avrei una vita più facile.
    Il padre, è una figura insostituibile, unica, al pari, in tutto e per tutto, alla madre. Mi meraviglia come quasi sempre, nelle sentenze di separazione, si ignori questo fatto fondamentale...

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  3. Mia cara Sym... ma non è così!!! al contrario !!! Non c'è nessuna scuola di pensiero che dica che il padre sia una figura secondaria ... nessuna
    Tant'è che quando si tratta di ricostruire un ambiente familiare per qualche bimbo "solo" si cerca di creare un "triangolo" affettivo sempre.
    Il punto è che in una separazione si deve purtroppo scegliere e si sceglie la madre "spesso" perchè rappresenta la continuità oppure perchè i figli sono inferiori a una certa età.... insomma si fa di necessità virtù... anche perchè davanti a una separazione spesso, purtroppo troppo spesso, i figli diventano merce di scambio o di potere... Io, per il mio lavoro, l'ho vissuta qualche volta questa drammatica verità
    Un abbraccio...

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  4. Ciao Simphony, forse è l'idea della famiglia ad essere un po' confusa. Lo è per noi adulti, immagino lo sia di più per i bambini. Ho il sospetto che per loro stia diventando davvero difficile trovare un modello maschile di riferimento. Chissà...
    Un saluto.

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  5. Forse non c'è una vera figura di padre nelle famiglie di oggi. C'era sicuramente in quelle di una volta dove a mio avviso, il padre era visto come una figura rispettabile, piena di affetto, di comprensione ma anche di severo giudizio. Oggi questa figura è scomparsa. Oggi nel nuovo millennio c'è stata una svolta nella famiglia che riguarda sia il padre che la madre e credo che il questo cambiamento abbia messo in movimento un meccanismo per il quale i figli non vedono più il faro che li possa guidare nella tempesta della vita.
    Baci

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  6. I figli di oggi non hanno più davanti la figura di padre di una volta, ne sono per certi versi contento, ho di sicuro contribuito ad abbattere quello stereotipo di padre ottocentesco, tutto di un pezzo, rispettato a cui tutto era dovuto.
    Certo oggi il ruolo di padre è mutato,per fortuna non c'è una ricetta valida per tutti,ma chi ha potuto o saputo dare amore senza remore, spendere tempo in tal direzione, credo stia camminado sulla strada giusta per ridare spessore alla figura di un nuovo tipo di padre. Troppo spesso si è poco responsabili come uomini per essere padri nel vero senso del termine.
    Ciao, bella la tua riflessione.

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  7. Io credo che dipenda dalle persone. Parlando per me, non avrei mai accettato che qualcuno mi avesse affidato a mio padre: ma questo è appunto in base a ciò che so di mio padre o di mia madre. So solo che esistono persone, tutte diverse fra loro. Oggi invece si tende a idealizzare e generalizzare qualsiasi situazione: si vede soprattutto a livello politico quando si dice che una parte è meglio di un'altra o quando si generalizza la sofferenza e il dolore. Io credo che bisognerebbe tornare a guardare la singola persona, con le sue esigenze, sofferenze, personalità etc. Non saprei qual'è il ruolo, nella società, della figura del padre. So solo qual'è stato il ruolo di mio padre nella mia vita. E ci devo lavorare ancora molto per riuscire ad accettarlo... Un abbraccio

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  8. Ciao Tesoro... sono passata a lasciarti un grande affettuosissimo abbraccio... sperando di rileggerti presto

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  9. Vorrei spezzare una lancia a favore dei padri di oggi che per quanto separati sono al livello qualitativo molto piu presenti dei padri di una volta.Una figura paterna in casa che si limita solo ad essere presenza silenziosa e distante non è preferibile ad un padre part time secondo me. Il problema non è la separazione, ma quanto questa venga fatta pesare sui figli.
    Si Sym capita anche a me di aver la sensazione che il puzzle durante il sonno si sia ricomposto :)

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  10. Riflettevo qualche giorno fa sullo stesso argomento dopo aver preso coscienza, pur con difficoltà e sofferenza, che mio padre, alla sua tarda età, non può più essere la guida e il modello di vita che per tutti questi anni è stato per me: eppure non sono un ragazzino ma proprio per questo mi rendo conto di quanto beneficio ho ricevuto da lui ogni volta ( praticamente sempre) che ho avuto bisogno di una sua parola, di un suo consiglio e del suo amore, del suo modello e come tutto questo mi abbia aiutato a formarmi, a crescere, a maturare.
    Tutta la mia solidarietà a chi non ha avuto un padre o precocemente, per svariati motivi, ne ha perso il contatto fisico e/o morale.

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  11. Ciao a tutti e grazie per le vostre riflessioni, ognuna preziosa per il contributo di esperienza personale e per le diverse sfaccettature del problema.
    Buona domenica.

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