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08 giugno 2005

L'anima dell'uomo



Somiglia all’acqua, l’anima dell’uomo.
Scende dal cielo,
Risale al cielo,
Poi, nuovamente, è forza che ricada
Sovra la terra,
In susseguirsi di vicenda eterna.
Sgorga dall’alto strapiombo
Di rocciosa parete,
Lo zampillo purissimo; e, dissolto
Amabilmente in polverio di stille,
Come ondeggiar di nuvola digrada
Giù per la rupe liscia, che gli rende
Un tocco lieve: e con fruscio sommesso,
Fluendo avanza, in volitar di veli
Verso il profondo.
Ma s’impennan di contro alla caduta

Erti cinghi di roccia:
Spumeggia, allor, furente
Di balzo in balzo
Giù nell’abisso:
Poi, dentro il pianeggiante alveo percorre,
Placido fiume, la valle prativa;
S’apre in un lago; e nel tranquillo specchio
Bagnano il volto gli astri tutti quanti.
Ora, corteggia il vento
Graziosamente l’onde;
Ora, agitando i più profondi gorghi,
Ne trae schiumar di flutti.
Come all’acqua somigli, anima umana!
E tu, sorte dell’uomo,
Come somigli al vento!

                            
Wolfango Goethe



3 commenti:

  1. amo goethe..hai mai letto i dolori del giovane wherter

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  2. Ho scoperto oggi qui, un altro bel blog di poesia, verrò spesso a far visita.

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  3. ciao Hamanite, sono contenta di scegliere poesie che piacciano anche ad altri; quanto ai dolori, sì ;)

    Edo, il mio blog è abbastana vario, anche se la poesia abbonda.
    Ti confesso però, che affiancare i miei scarabocchi alle rime dei grandi poeti, mi crea qualche disagio...
    ma io sono così, non mi reputo nè poetessa, nè scrittrice, nè altro...
    in realtà ancora non ho capito perchè stia continuando a scrivere...
    Ciao, passa quando vuoi, è un piacere così come per me è un piacere leggere altri blog, compreso il tuo. :)

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