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19 novembre 2008

In me

In me c’è qualcosa di rotto.
Sono come l’orologio che si ferma
poco dopo averlo caricato,
come il piatto incrinato che non torna
nuovo se anche
lo incolli con cura.


In me c’è qualcosa di schiacciato.
Sono come il tubetto di dentifricio
quando nulla ne esce
se anche lo premi,
come la pallina da ping-pong ammaccata
che non può tenere più in gioco
nemmeno un buon giocatore.


Ci sono oggetti distrutti e schiacciati
dal principio, senza motivo, in me:
l’ombrello che non sta aperto, il violino
fuori uso e i sandali coi cinturini rotti,
il rubinetto intasato, il flauto
sfiatato, la lampada consumata.


Eppure non mi perdo di morale,
l’ira non mi trascina, né mi tormento
come una volta, anzi mi auguro
di potermi riempire
di quelle cose inutili,
restando distrutto e schiacciato,
in questo trovando il mio orgoglio.


                                                    Kikuo Takano

1 commento:

  1. Bellissima questa poesia (che non conoscevo, peraltro)
    ... credo che ci voglia molto ma molto lavoro su se stessi per nn essere presi dall'ira, o dallo sconforto,davanti ai fallimenti, più o meno conclamati, che la vita ti regala.
    Armonia con il mondo e consapevolezza dei propri umani limiti? Credo che sia così.
    Un abbraccio, Cecilia. Con affetto :))

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