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14 aprile 2005

sensi


volgerò il mio sguardo altrove per non vedere 
la struggente malinconia del tramonto;
ascolterò il sibilo del vento che sussurrerà di ramo in ramo
di foglia in foglia la melodia della tua bugia;
toccherò il cardo per ricordare che il dolore è fedele
vive, cresce, si nutre con te di te fino alla fine; 
sentirò l’odore dell’erba più volte calpestata, strappata,
gettata via con disprezzo: distinguerò l’odore di marcio;
berrò senza esitazione, assaporerò goccia a goccia
l’incredibile veleno che carezzandomi mi porgerai.

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