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29 aprile 2005

domani forse

In questo giorno assolato, con un cielo incredibilmente azzurro e un vento che spettina tentando di spazzar via i pensieri...
un giorno in cui pare che le ultime speranze si infrangano come onde sugli scogli;
un meriggio stordito, dissipato tra sorrisi vuoti che nascondono delusioni e infondono
coraggio.
Senza illusioni, barbone nell’anima con maschera disinvolta, lascio scorrere il tempo…
Sono stanca di pensare. 
Domani forse, il sole sorgerà ancora…

28 aprile 2005

nei tuoi occhi

Cerco nei tuoi occhi

una luce nascosta
un’ombra
che non c’è.

Assetata di te
vorrei bere
nel tuo sguardo
una goccia di me.

Ma non disseta
lo sguardo tuo
così intenso e bello
anche senza di me.

                       Cecilia Corona

27 aprile 2005

le sette sorelle


C’erano una volta sette sorelle, sette diverse come un campionario all’esposizione.
Una sentiva la voce del vento, un’altra la voce di Dio, una si vestiva di nebbia, un’altra di luce abbagliante, una mangiava gesso e creta un’altra miele.
 C’erano una volta sette sorelle.Ognuna aveva la sua canzone.

25 aprile 2005

lapidazione


KABUL - Una donna afghana di 29 anni è stata lapidata in pubblico per adulterio.
Amina, questo il nome della donna, sarebbe stata colpita a sassate dal marito fino alla morte. Il suo amante è stato frustato per cento volte e poi liberato. 
Si tratta della prima lapidazione dopo la sconfitta del regime dei Talebani. 
L'esecuzione è stata eseguita giovedì nella provincia di Badakhshan, sulla scorta di una sentenza di una corte distrettuale. 
Negli anni '90 la remota provincia del Badakhshan era tristemente famosa per le lapidazioni. La pratica divenne comune con il regime oltranzistadei Talebani. (dal Corriere della Sera)

Non commento...
Ma non posso non ricordare le parole:    "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra"


24 aprile 2005

Reincarnazione


La seconda vita è la seconda goccia nel mare e la seconda nuvola nel cielo, 
ma quale  è  veramente la prima?
In un mare di immensità senza tempo, le gocce si mischiano e non sanno più il prima, il dopo, il dove, il quando, perché in effetti non c'è un dove ed un quando,c'è Tutto.
Pensa al mare e pensa a te come questa goccia che vive questa vita,
ma in te ci sono tutte le vite presenti e le vite future, perché 
Tutto è già.

            Khamla



23 aprile 2005

fluttuare

Oggi ho una strana sensazione, come un vuoto improvviso, un fluttuare nel presente mentre la mente corre a ritroso, forse alla ricerca di un momento smarrito da qualche parte.
Sarebbe bello lasciarsi andare, farsi trascinare via leggera in un vortice di sensazioni nascoste sotto la cenere del tempo, provare a guardarle con distaccata serenità e annodarle all’oggi per dargli un senso più compiuto…




22 aprile 2005

bufala?


Forse è una bufala, forse no, ma credo valga la pena inserire nel mio blog la seguente lettera attribuita a Gabriel Garcìa Màrquez. Una lettera di commiato inviata agli amici, in seguito al progredire della sua malattia.
Vera o presunta che sia, è una lettera che invita a riflettere…

Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa e mi regalerà un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in definitiva penserei tutto quello che dico.

21 aprile 2005

dal silenzio


 Dal silenzio e dal buio, con occhi di bimba mi affaccio, ti scorgo, m’illumino, sorrido…



20 aprile 2005

il posto degli anemoni

Quella strana ragazzina, così esile, così timida, così ben educata e riservata, amava l’aria aperta.
In primavera sovente si recava sulla scogliera, rimaneva a lungo ad osservare il mare affascinata dai suoi colori, dal suo perenne movimento, dai vortici che creava lì sotto lo spuntone dove lei pericolosamente si sporgeva; creatura selvatica, si sentiva simile a quella massa inquieta, odorosa, cangiante.
Di tanto in tanto si allontanava dal precipizio e osservava l’acqua rimasta sulle rocce, scoprendo nuove forme di vita in quelle pozze salmastre.
Le piaceva toccare la roccia bianca e levigata dalla furia delle onde, vi si sdraiava, allargava le braccia e per lei non c’era altro che l’odore del mare, il suo mormorio, l’azzurro del cielo sopra di lei. Rimaneva immobile, abbracciata dal sole, carezzata dal vento mentre la sua fantasia correva come le nubi che si sfilacciavano e sparivano lassù.
Ed improvvisamente avvertiva altri odori; incuriosita si guardava intorno: ecco i suoi piccoli e attesi fiori preferiti!
C’erano gli anemoni selvatici, piccoli, tanto piccoli e tanto belli, così belli che lei non resisteva al desiderio di coglierli, attenta a non sciupare la delicatezza dei loro petali rossi o blu. Mentre li coglieva sussurrava i suoi segreti, le sue speranze: erano i fiori del vento e il vento porta lontano!
Sorrideva felice, ubriaca di luce, di odori, di colori. Con il suo mazzolino di anemoni si recava sullo spuntone per salutare il mare; gli faceva cenni con la mano e il mare le rispondeva spruzzandola con una sottilissima pioggia iridescente.
Con il cuore colmo di gioia, saltellava canticchiando una vecchia filastrocca e, mentre si avviava verso casa, salutava con la mano il suo mare, la sua scogliera.
Più volte sono tornata in quel posto: tutto è cambiato.
Sento una fitta nell’anima: chi ha voluto cancellare ogni traccia dei luoghi felici della mia adolescenza?
Ora mi sento come quei fragili fiori, raccolti da una mano di bimba, sradicati e lontani dal luogo che amavano.

                                                         Cecilia Corona


18 aprile 2005

non violenza

Se esiste un uomo non violento,
perché non può esistere una famiglia non violenta?
E perché non un villaggio?
una città, un paese, un mondo non violento?
Gandhi (1869 – 1948)


Forse non esiste un uomo non violento?
Perché dunque questo dilagare di violenza? E non parlo soltanto della visibilità che si è data alla violenza-guerra o alla violenza legata al calcio o alla camorra. Parlo della violenza quotidiana: violenza dei teppisti che invadono quartieri di città; della violenza sessuale, della violenza sui minori, della violenza fisica e psicologica esercitata da troppe persone singole o in gruppo…
Basterebbe sfogliare i quotidiani, ascoltare qualche voce che accusa, avere la volontà di guardarsi intorno per accorgersi delle violenze non denunciate o di quelle denunciate e persino dimenticate…
Esiste l’uomo non violento?
E se esiste che fa? Perché consente che il violento abbia prevalenza?
Lo so, non è un problema soltanto della nostra epoca, è sempre esistito.
Ma se dobbiamo imparare qualcosa dalla nostra storia, per evitare il ripetersi di errori ed orrori, perché abbiamo reso la nostra coscienza “abituata” e quindi indifferente o cieca?
Perché continuiamo a non voler vedere?


16 aprile 2005

14 aprile 2005

sensi


volgerò il mio sguardo altrove per non vedere 
la struggente malinconia del tramonto;
ascolterò il sibilo del vento che sussurrerà di ramo in ramo
di foglia in foglia la melodia della tua bugia;
toccherò il cardo per ricordare che il dolore è fedele
vive, cresce, si nutre con te di te fino alla fine; 
sentirò l’odore dell’erba più volte calpestata, strappata,
gettata via con disprezzo: distinguerò l’odore di marcio;
berrò senza esitazione, assaporerò goccia a goccia
l’incredibile veleno che carezzandomi mi porgerai.

12 aprile 2005

silenzio

Le mie orecchie hanno accolto le tue parole, i miei occhi hanno letto le tue ansie, la mia bocca tace…
Raccolta in silenzio, unisco le tue alle mie pene…
non ho risposte, non ho certezze…
nell’impotenza chino il capo…

Fussli -silence


10 aprile 2005

lettera di Giulia

Ringrazio la mia amica Giulia per questa lettera personale che mi ha inviata, oscurando il mittente, perché è molto significativa.
Sottolinea la difficoltà di un rapporto sentimentale nato in rete…. Quanti ce ne sono? 
Fa riflettere sul fatto che due persone possano amarsi, donarsi i corpi, soddisfare la passione, ma rimanere sconosciuti.
Ed ecco il rapporto si incrina, una delle due si sente incompresa, forse si stanca dei modi dell’altro, (non è facile comunicare solo attraverso la rete) si allontana…
Per fortuna lui non la perde di vista e…

Cara Giulia
Ho letto qualcosa del tuo lavoro, mi è piaciuto e continuo a leggerti: sono
solo a dir poco contento che si sia riusciti a mantenere virtualmente vivo
questo rapporto fra di noi...nonostante tutti gli attriti e le incomprensioni;
mi chiedo se...sono io che so stato così cieco da non accorgermi cosa covava in te
oppure...c'è stata un’esplosione di un qualcosa ultimamente.
Comunque sia...sono strabiliato!
Oggi mi rendo conto che...ho avuto la possibilità di  toccare con mano
l'involucro di tanta...non saprei come definirla...sintesi di universo forse.
 Mi sono abbeverato ad una fontanella e non ho visto cascate ed oceani di dolcezza...
 Ho creduto di inalare boccate della tua anima cercandola nel tuo respiro non accorgendomi che respiravo galassie di amore e tenerezza.
 Ho sperato di radicare in essa fluendo coi miei poveri semi.  
 L'ho cercata dietro sguardi appannati, incantati...stordito, con stupida superficialità, unicamente dalla tua bellezza esteriore.
 L'ho intravista forse nel tuo profilo mattutino, nel sonno sereno che non ho osato disturbare, seppure la voglia di pulsare all'unisono col tuo corpo fosse...dirompente.
 Solo oggi amore... mi rendo conto di aver fatto solo pochissimi timidi passi su di una stella accecante...immensa al di là di ogni mia misera percezione...
 Grazie di accarezzare la mia mente, di innaffiarla quotidianamente col ricordo e la 
speranza.




07 aprile 2005

ho dormito!

Strano, incredibile, sembra persino paradossale, ma questa notte ho dormito e non so se ho sognato.
Ho dormito!
Forse il sonno di chi sa, che nonostante i boccali di amarezza, la sua coscienza è limpida.
Già, è limpida.
Ma quale utilità pratica durante il giorno, quando nell’incontro con l’altro la trasparenza del tuo cuore serve solo a farti ferire?
Sarò finalmente capace di indossare una corazza talmente sicura da non lasciare mai la possibilità ad alcuno di potermi scalfire?
Eppure non riesco a provare rancore, non so cosa provo.
Vedo scorrere lentamente la processione dei fantasmi maligni: volti grigi, volti con occhi vuoti e mani avide, volti senza significato ma che hanno significato e segnato in modo indelebile.
Non so cosa sento, forse soltanto un gran desiderio di tornare a dormire, per alleggerire il peso delle palpebre, per attenuare questo respiro, per calmare il bruciore che dallo stomaco si irradia e pervade ogni fibra.
Ho teso le mani per dare e adesso, Dio mio, sono qui a mani vuote, incapace di tutto; non ti verrò incontro, ma sono qui, se vuoi prendimi per mano…



06 aprile 2005

con te

Se potessi rivederti fra un anno, farei tanti gomitoli dei mesi. 
Se l'attesa fosse soltanto di secoli li conterei sulla mano. 
E se sapessi che finita questa vita la mia e la tua proseguiranno insieme, getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l'eternità.       

                                   Emily Dickinson


05 aprile 2005

lettera all'amica


Cara amica,

è bello sapere che ci sei, che mi pensi, che ti interessi a me, senza nessuna curiosità negativa.
E’ ancora più bello leggere le tue risposte, i tuoi commenti, i tuoi suggerimenti; vere perle di saggezza.
Vorrei poter rispondere in modo esauriente, ma per farlo rischierei di annoiarti. Proverò a sintetizzare sperando di lasciar trasparire con uguale chiarezza il mio pensiero.
Insegnare oggi è difficile tanto quanto lo era molti anni fa,  perché l’insegnamento è un lavoro molto delicato; non si forgiano le menti come si realizza un qualsiasi altro lavoro.
In modo particolare per me è difficile, perché ho sempre cercato di insegnare seguendo non soltanto il metodo che ritengo migliore, magari adattandolo alle diversificate necessità, ma soprattutto perché mi sono sforzata di far comprendere che non c’è nessuna verità precostituita, che è giusto mettere in dubbio, osservare, controllare, verificare e confutare se necessario.

02 aprile 2005

addio Karol

così sottovoce per non disturbare la pace che hai raggiunto…
ti sorrido come sorridesti a me tanti anni fa nella sala Nervi…
la tua mano appena sfiorata, i tuoi occhi scavarono nel cuore…
mentre cantavo il “Veni Creator Spiritus”…
So che il tuo spirito aleggerà a lungo…
e spero che lo Spirito Santo illumini ancora una volta…
Affinché la Chiesa sia guidata da un tuo degno successore…

Addio Giovanni Paolo II



VENI, Creator Spiritus,
mentes tuorum visita,

01 aprile 2005

l'età


“Non ho mai pensato all’età come a una perdita nel soffitto che indica la quantità di vita rimanente. […]

E’ un trionfo della vita che la memoria dei vecchi si esaurisca per le cose che non sono essenziali, ma di rado venga meno per quelle che ci interessano davvero.
Cicerone l’ha illustrato con una frase: "Non c’è vecchio che dimentichi dove è nascosto il suo tesoro.”
Sono soltanto due frasi tratte dal libro da me letto in questi ultimi giorni MEMORIA DELLE MIE PUTTANE TRISTI di Gabriel Garcia Màrquez, un romanzo che induce a scoprire la vita, la capacità di amare, senza limiti di età.



Sotto un corpo segnato dal tempo, si nasconde l’ Amore senza tempo…