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05 gennaio 2006

Se avess'io


Se avess'io levità di una fanciulla
invece di codesto, torturato,
pesantissimo cuore e conoscessi
la purezza delle acque come fossi
entro raccolta in miti-sacrifici,
spoglierei questa insipida memoria
per immergermi in te, fatto mio uomo.

Io ti debbo i racconti piu fruttuosi
della mia terra che non dà mai spiga.
e ti debbo parole come l'ape
deve miele al suo fiore.Perchè t'amo
caro, da sempre, prima dell'inferno
prima del paradiso, prima ancora
che io fossi buttata nell'argilla
del mio pavido corpo. Amore mio
quanto pesante è adducerti il mio carro
che io guido nel giorno dell'arsura
alle tue mille bocche di ristoro !

                                      Alda  Merini

6 commenti:

  1. Ah, se la Merini sapesse rifiutarsi a tutte le strumentalizzazioni che da una parte la fanno una star, dall'altra la immiseriscono...

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  2. certo, ma rimane la sua straordinaria capacità di raccontarsi con verità che suscitano emozioni grandi.

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  3. Belle parole. In quali di esse ti riconosci di più? Qual'è il verso che ti ha più colpita?

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  4. In verità, caro dubert, non scarterei un solo verso... ma se devo proprio scegliere...allora scelgo la conclusione, erchè in essa vedo compresi i versi precedenti.

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  5. Alda...la adoro!
    ti abbraccio
    Blue


    (ho continuato il gioco)

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  6. utente anonimo12/3/07 17:38

    l'amore è anche tormento...deve essere così..e forse gli amori più sofferti sono anche i più belli..
    a tutte le persone che soffrono per amore ma che vivono per l'amore...

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